La copertura del rischio di cambio con lo strumento delle opzioni.

Come funziona la copertura del rischio di Cambio? Scoprilo in questa guida di SuperImpresa.it!

Oltre al metodo più tradizionale di copertura del rischio di cambio tramite la vendita/acquisto a termine di valuta, esiste la possibilità di effettuare una copertura attraverso lo strumento delle Opzioni.

Vedremo ora cosa sono le Opzioni sui cambi e come utilizzarle per strutturare una copertura del rischio di cambio da parte di un’impresa esportatrice/importatrice di beni.

L’opzione sulle valute può essere vista come una sorta di assicurazione che l’impresa paga per garantirsi un determinato valore futuro di scambio tra le due valute interessate. L’impresa mantiene allo stesso tempo la possibilità di poter sfruttare a proprio favore le fluttuazioni positive dei cambi.

Acquistando un’Opzione sui cambi si acquista il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare/vendere una determinata valuta ad un prezzo prefissato.

Facciamo un esempio concreto sulla copertura del rischio di cambio

Un’azienda importa beni dall’Inghilterra per un controvalore di 1 Mio di Sterline (GBP), ed i tempi di consegna delle merci e quindi di pagamento della fattura sono pari a sei mesi.

Il cambio Spot GBP/EUR è pari a 1,1764 euro, quindi acquistare 1 Mio di Sterline costa oggi 1.176.400 euro.

Con lo strumento delle Opzioni l’azienda può comprare il diritto di acquistare 1 Mio di Sterline al prezzo di 1,1834, ovvero 1.183.400 euro con scadenza sei mesi.  Il costo di questo diritto è pari allo 0,76% dell’importo delle Sterline da acquistare, ovvero 7600 euro.  

Rispetto al cambio Spot di oggi assumo il rischio di peggiorare il mio cambio attuale di circa 7.000 euro, ed in più pagare altre 7.600 euro per acquistare questo diritto.

Se però il cambio GBP/EUR dovesse tornare, come ad inizio 2021, ad un valore di 1,0928 potrò acquistare le Sterline al prezzo del momento, che è pari a 1.092.800 euro.  Circa 83.000 euro in meno rispetto ad oggi.

Da una parte ho un costo certo di 7.600 euro, pari allo 0,76% del valore di acquisto, e la garanzia che i beni che l’azienda sta acquistando non costeranno più di 1.191.000 euro

Dall’altra parte ho un diritto che mi permetterà di scambiare gli Euro contro le Sterline al miglior cambio che troverò sul mercato da qui a sei mesi.

Abbiamo appena visto un caso molto semplice di esposizione al rischio ed un’altrettanto semplice copertura.

Ma i rischi delle imprese non sono sempre così semplici e lineari. Pensiamo ad esempio ad un’azienda che intenda partecipare ad una gara di appalto all’estero. 

Solo per semplicità ipotizziamo un’azienda produttrice di profilati in alluminio per strutture edilizie importanti, che intende partecipare ad una gara di appalto per una costruzione a Dubai o in India.

Dal momento in cui l’azienda presenta l’offerta per partecipare alla gara di appalto, al momento in cui tale offerta verrà vinta e sottoscritta potrebbero passare diversi mesi.

L’offerta viene presentata in valuta estera, ed il prezzo a cui viene presentata terrà conto del margine industriale ricercato, più un extra dovuto al rischio di aggiudicarsi o meno l’appalto ed al rischio valutario collegato.

Se in questo lasso di tempo, la valuta estera dovesse muoversi sfavorevolmente rispetto al momento in cui l’azienda ha presentato l’offerta, l’azienda si potrebbe ritrovare con una gara d’appalto vinta ma con un margine industriale negativo.

L’opzione sui cambi potrebbe essere una soluzione per coprirsi in maniera efficace da questo tipo di rischio. A fronte di un piccolo premio, l’azienda può eliminare totalmente il rischio valutario, e presentare un’offerta per la gara di appalto molto più aggressiva, aumentando sensibilmente le probabilità di aggiudicarsi l’appalto.

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